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Come migliorare te stesso e la tua vita - 2. Strumenti

Spesso incontro persone, sia nel mondo reale che in Rete (inclusi i commenti su questo blog), che si lamentano della propria vita, in special modo nel campo delle relazioni. Poiché i problemi e le soluzioni sono quasi sempre gli stessi (tendiamo a credere che i nostri problemi siano speciali, ma soffriamo quasi tutti per gli stessi motivi), ho pensato di raccogliere qui una serie di suggerimenti e spunti di riflessione per provare a migliorare la propria vita.

Poiché è un tema molto vasto, l'ho suddiviso in tre argomenti principali, a cui ho dedicato un post ciascuno.
(questa serie di post è anche disponibile come unico documento - in formato PDF, EPUB e MOBI - liberamente scaricabile nella pagina Download)

Vediamo quindi cosa può aiutarci nel nostro percorso verso una vita migliore. Gli argomenti sono organizzati in tre post separati:
  1. Princìpi fondamentali - Concetti e atteggiamenti per essere efficaci
  2. Strumenti per migliorare - Strumenti per cambiare ed ottenere risultati
  3. Aree su cui lavorare - Aree dove i cambiamenti sono più necessari e/o fruttuosi

Naturalmente non è necessario padroneggiare tutti gli elementi sopra elencati: l'importante è partire, sceglierne uno (magari quello che per voi risulta più urgente o utile) e metterlo in pratica. In seguito potrete dedicarvi agli altri che suscitano il vostro interesse. Ricordate che non si può fare tutto, o tutto insieme: persino il buon Dio ci ha messo sei giorni per creare il mondo. Quindi prendetevi il vostro tempo, e dedicatevi ad un argomento per volta (voler fare tutto è un buon modo per non concludere nulla).


2. Strumenti per migliorare

Dopo i princìpi che regolano l'esistenza e che permettono di agire con efficacia, ecco una serie di strumenti che ci aiutano a cambiare in meglio, e ad ottenere maggiori risultati.

Impara ogni giorno

Una delle azioni più utili per migliorare, è imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. Sapere è potere: nuove informazioni ci portano nuove capacità, migliore comprensione, orizzonti più vasti, più opportunità, oltre al piacere della conoscenza e all'ammirazione altrui. Se oggi leggo un libro o un articolo e imparo anche solo una cosa utile, quella cosa mi sarà utile per il resto della vita. Anche se oggi quell'informazione può non servirmi, potrebbe essermi utile anni dopo. Inoltre, il valore delle informazioni si cumula: più conosco, e più posso combinare quelle conoscenze in modi nuovi e utili.
Imparare può avere ricadute enormi e inaspettate sulla tua vita. Per esempio una migliore comprensione delle relazioni o una conoscenza approfondita della sessualità (specialmente di quella dell'altro sesso), possono contribuire grandemente a una vita di coppia appagante, ed evitare situazioni dolorose come:
  • Non trovare mai un partner compatibile
  • Frequenti discussioni e litigi nella coppia
  • Insoddisfazione, risentimenti e possibili tradimenti
  • Prestazioni sessuali scarse, calo del desiderio, orgasmi assenti

Credere che lo studio debba limitarsi alla giovinezza è un concetto superato: bisogna adottare una prospettiva di apprendimento a vita (Lifelong learning), ovvero non smettere mai di imparare; proprio come mangiamo ogni giorno per nutrire e sviluppare il nostro corpo, allo stesso modo imparare rafforza e sviluppa la nostra intelligenza. Non è mai troppo tardi per imparare, si possono scoprire nuovi interessi o sviluppare nuove passioni ad ogni età (ci sono persone che hanno pubblicato il loro primo libro a 80 anni).

Se imparare non ti dà piacere, o trovi che leggere sia noioso, forse accade perché ti dedichi a ciò che pensi dovresti imparare, invece che a ciò che davvero hai voglia di imparare. Per molti l'avversione all'apprendimento inizia a scuola, dove veniamo obbligati a studiare nozioni che non ci suscitano alcun interesse; è un peccato, perché leggere e imparare può essere una gioia. In generale, impariamo molto meglio quando proviamo desiderio e piacere verso l'argomento.

Se ti è venuta voglia di leggere, da questa pagina di bibliografia potrai esplorare una serie di libri interessanti, suddivisi per categorie.

Accetta quello che sei

Fin dalla nascita, a quasi tutti viene insegnato che non vanno bene come sono, che devono nascondere alcune parti di sé, che non possono essere autentici, ma devono adattarsi alle regole altrui. Per molti il risultato finale è il vivere in conflitto con se stessi:
  • sentendosi sbagliati;
  • giudicandosi in continuazione;
  • reprimendosi anche dove non necessario;
  • disprezzando le proprie imperfezioni;
  • sentendosi spesso inadeguati.
Questa è una ricetta sicura per una vita tormentata: non possiamo sentirci felici vivendo in conflitto con la nostra natura. Per questo, la via verso la felicità necessita che ci accettiamo per come siamo, inclusi difetti, mancanze e imperfezioni (sia morali che fisiche). L'idea distruttiva che ci mettono in testa è che "Saremo ok (o degni d'amore) solo quando non avremo difetti", ma questo è impossibile per qualsiasi essere umano. Quindi, finché crediamo a quell'idea, ci sentiremo sempre sbagliati - e/o non degni di essere amati.
Se persone intorno a voi alimentano l'idea distruttiva con critiche e giudizi continui, considerate la possibilità di allontanarle: è difficile guarire da questa attitudine, se l'ambiente intorno a voi la rinforza continuamente.

Vai bene come sei

Per uscire da quella trappola distruttiva, bisogna coltivare l'idea risanatrice per cui "Sono come sono, e va bene così" (o un concetto equivalente che funziona per voi).
  • Questo non vuol dire negare i miei difetti, né giustificare i miei errori, ma convivere serenamente con la mia imperfetta umanità.
  • Non vuol dire nemmeno rinunciare a migliorare; posso sempre scegliere di migliorare, ma perché lo desidero, non perché mi sento sbagliato (e questo approccio è sicuramente più efficace).

Basta che fai del tuo meglio

Un altro modo per coltivare l'accettazione è decidere che, per essere delle persone valide, è sufficiente la buona volontà. Non è necessario fare tutto, non sbagliare mai, o essere impeccabili: basta provare a fare del vostro meglio.

Puoi esserti amico

Poiché l'idea di accettarsi ed amarsi per come si è, risulta abbastanza estranea alla nostra cultura, spesso fatichiamo a immaginare cosa voglia dire volere bene a se stessi. Un modello utile è quello di trattare me stesso come se fossi il mio migliore amico.

Ho scritto in modo più esteso sull'accettare se stessi, ampliando i temi qui riportati e diversi altri, nel post "Accetta quello che sei".

Sii fedele a te stesso

Vuol dire rimanere coerenti con la propria verità, vivere in modo autentico, e non tradire se stessi pur di ottenere qualcosa dagli altri. Chi non lo fa, si comporta come uno "zerbino" o un burattino, tirato di qua e di là dai fili altrui - comportamenti che non suscitano alcuna stima o desiderio.
E' facile farsi prendere dal bisogno di approvazione, e pensare che se assecondiamo sempre gli altri, essi ci ameranno e ricambieranno. Ma questa è la classica mentalità del "bravo ragazzo" che, tipicamente, non ottiene quasi mai quello che vuole (e viene relegato al ruolo di "solo amico").
Rimanere fedeli a se stessi aumenta l'autostima, e proietta un senso di integrità che suscita l'ammirazione altrui.

Attenzione però: essere fedeli a se stessi non significa essere prepotenti, arroganti o pretenziosi. Il rispetto di se stessi va accompagnato con il rispetto degli altri - altrimenti non è autenticità, ma solo boria.

Attento alle opinioni altrui

Le opinioni delle altre persone possono influenzare pesantemente la nostra crescita, e per questo è necessario saper valutare l'effetto che hanno su di noi. L'influsso negativo deriva principalmente da due tipi di opinioni:
  • Quando vogliamo fare qualcosa, e ci viene detto che questa è sbagliata.
    Per esempio, vorrei praticare uno sport o un hobby, e mi scoraggiano dicendo che è pericoloso, o un'inutile perdita di tempo. Oppure voglio andare all'estero in cerca di lavoro, ma mi vien detto che non troverò nulla di buono.
  • Quando ci viene detto che è bene fare qualcosa, ma in realtà quella cosa non è adatta a noi.
    Per esempio, che un certo percorso di studi o carriera è un'ottima scelta, ma invece non corrisponde per nulla alle mie aspirazioni o talenti. Oppure che un certo partner è giusto per me, ma in realtà non c'è fra noi due alcuna affinità o interesse.
Molto spesso queste opinioni sono espresse in buona fede; quelle persone pensano davvero che i loro consigli siano corretti. Purtroppo molti dimenticano che siamo tutti diversi, e pensano che quel che è buono per loro, deve andar bene anche per gli altri. Oppure proiettano i loro sogni sugli altri, e li spingono a fare quello che in realtà vorrebbero fare (o aver fatto) loro; esempi tipici sono il padre che spinge il figlio a diventare un campione sportivo, o la madre che iscrive la figlia al corso di violino (anche quando i figli non hanno alcuna inclinazione per lo sport o la musica).
Per queste ragioni quando consideriamo un cambiamento (o, al contrario, lo escludiamo), dobbiamo chiederci se siamo influenzati da opinioni altrui che ci fanno perdere di vista quello che davvero vogliamo, o che è benefico per noi. Anche se si tratta di persone a cui vogliamo bene, alla fine la nostra vita è solo nostra, e saremo solo noi a convivere con le conseguenze delle nostre scelte, inclusi rimorsi e rimpianti. Per cui può essere utile considerare le opinioni altrui, ma le decisioni finali devono essere solo e soltanto nostre.

Un altro caso in cui le opinioni altrui ci influenzano negativamente, è la cosiddetta timidezza: questa non è un tipo di carattere (come molti pensano), ma è - essenzialmente - paura, e specialmente paura degli altri (del loro giudizio, di venire rifiutati). Queste paure non sono un aspetto della personalità, bensì una reazione ad insicurezze, sono delle difese che possono essere trasformate.
In altre parole, la timidezza non è un limite insormontabile, ma una difficoltà che può essere superata.

Hai sempre il potere della scelta

In ogni situazione, è importante ricordare che abbiamo sempre il potere di scegliere. Molti amano dirsi "Non avevo scelta", ma il più delle volte è solo un alibi o una scusa per non considerare opzioni scomode. Come ho scritto nel paragrafo sull'onestà con se stessi, mentire a noi stessi per non affrontare scelte difficili o rischiose ci rende impotenti, e ci porta a restare bloccati in una vita piatta, ripetitiva e frustrante.
Quando diciamo a noi stessi "Non c'è alternativa!", in realtà quasi sempre ne esistono diverse, però le ignoriamo perché:
  • non le consideriamo accettabili;
  • o abbiamo troppa paura di cosa penserebbero gli altri;
  • oppure crediamo che le conseguenze sarebbero troppo gravose.
Per esempio, se vengo minacciato con un'arma da fuoco, l'unica opzione sembra obbedire; ma in realtà potrei anche cercare di disarmare l'assalitore, oppure sfidarlo a premere il grilletto - non dico che siano opzioni consigliabili, però esistono.
Ogni volta che ci troviamo in una situazione insoddisfacente, ricordiamoci che abbiamo il potere di scegliere: consideriamo tutte le possibilità, anche quelle che non riteniamo accettabili, o che potrebbero andarci bene solo in un futuro lontano. Nessuno ci obbliga a fare scelte che non vogliamo, ma se sappiamo di avere alternative possibili, affrontiamo ogni situazione con maggiore fiducia e ottimismo - invece di sentirci intrappolati e senza vie d'uscita.

Scegli bene dove impegnarti

E' vero che abbiamo sempre il potere di scegliere come reagire, ma non sempre possiamo scegliere cosa cambiare. Ci sono situazioni su cui abbiamo poco o nessun controllo, o che vanno ben al di là del nostro potere: per esempio una crisi economica, una guerra, un uragano. Per questo è importante distinguere tra le cose che possiamo cambiare (su cui ha quindi senso impegnarsi), e quelle che non possiamo cambiare (contro cui lottare sarebbe futile), come ben illustrato nella Preghiera della Serenità.

Questo comporta pure che non ha senso sentirsi in colpa per eventi su cui non avevamo alcun controllo: per esempio se la nostra casa viene distrutta da un terremoto, o se una persona cara muore in un incidente. Possiamo vederlo come destino, o puro caso, ma non certo come nostra responsabilità.

Siamo tutti diversi

Un errore fondamentale è pensare che gli altri mi assomiglino, e pensino come me: questa è l'origine della maggior parte di incomprensioni e litigi. In particolare uomini e donne presentano molte diversità, e non comprendere - né rispettare - le reciproche differenze è quello che alla lunga distrugge molte coppie.
E' quindi importante cercare di capire gli altri, e tenere sempre presente la loro diversità: per quanto i loro comportamenti possano sembrarmi errati o senza senso, hanno sicuramente le loro ragioni per agire in tal modo. Anche per quanto riguarda gusti, preferenze e valori, è disfunzionale pensare che i miei siano "giusti" e gli altri "sbagliati": poiché tutto è relativo, non esistono opinioni giuste in assoluto - e ritenere tali le proprie porta solo a conflitti.
Qualsiasi tipo di relazione (sentimentale, di amicizia, di lavoro) funziona solo quando riconosco che l'altro è altro da me, e rispetto le sue esigenze e unicità. Di contro, pretendere che gli altri pensino e agiscano a modo mio, è uno dei modi migliori di inquinare una relazione.

Per quanto riguarda le relazioni di coppia, ricordiamoci che l'uomo perfetto e la donna ideale non esistono; il partner "giusto" non è quello "su misura", ma quello con cui meglio riusciamo a venirci incontro, comprendendo le reciproche differenze e accettando le difficoltà di convivere con qualcuno che, per molti versi, resterà sempre un "estraneo".
Inoltre, uomini e donne spesso vogliono cose diverse ed hanno diverse priorità, in parte per ragioni evoluzionistiche.

Il mondo ti fa da specchio

Il mondo (persone ed eventi) tende a rifletterci l'immagine che abbiamo di noi stessi, o le nostre convinzioni:
  • Se penso di non valere nulla, difficilmente sarò apprezzato o voluto (sia nelle relazioni che nel lavoro)
  • Se non mi rispetto, anche gli altri tenderanno a non rispettarmi
  • Se non mi piaccio, raramente piacerò agli altri
  • Se credo che tutte le donne siano superficiali, o tutti gli uomini siano traditori, tenderò ad incontrare donne e uomini di quel tipo (è quella che viene chiamata "la profezia che si auto-avvera", o "self-fulfilling prophecy" in inglese)
Quindi possiamo usare il modo in cui veniamo trattati (quantomeno quello che ci accade sovente), come un'indicazione di quello che davvero crediamo (al di là di quello che ci piace pensare). E invece di prendercela o di fare le vittime, possiamo scegliere di migliorare quell'aspetto di noi; questo provocherà dei cambiamenti nel modo in cui ci tratta il mondo.

Studia elementi di psicologia

Anche se la psicologia non è una scienza esatta (peraltro nessuna scienza umana lo è) e ha vari limiti, può essere preziosa per capire se stessi e gli altri. Comportamenti che spesso ci appaiono misteriosi o incomprensibili, sono in buona parte spiegati dalla psicologia. Questa conoscenza ci aiuta quindi a migliorare i nostri difetti ed aumentare le nostre capacità, e ci permette di essere più efficaci nelle relazioni.

Se ci troviamo a chiederci cose come...
  • Perché compio certe azioni?
  • Perché le persone si comportano in modi assurdi?
  • Perché piaccio a certe persone, e per nulla ad altre?
  • Perché mi piace sempre un certo tipo di uomo o donna?
  • Come posso cambiare una parte della mia personalità?
... la psicologia (e scienze affini come la sociologia, l'antropologia e l'economia comportamentale) possono offrirci risposte utili e scoperte illuminanti.

Scegli bene le persone che hai intorno

Spesso siamo pigri o scarsamente selettivi riguardo le persone del nostro ambiente: frequentiamo la stessa compagnia, o i familiari, o i colleghi di lavoro, anche se non ci troviamo particolarmente bene con loro. Questo è un grosso errore, non solo perché l'ambiente ci influenza (quindi è importante frequentare persone che ci fanno stare bene), ma perché tendiamo ad assomigliare alle persone che frequentiamo di più.
Jim Rohn ha affermato che "Sei la media delle cinque persone con cui spendi più tempo" (vedi articoli in italiano e inglese). Quindi è assai importante avere intorno persone che ci sostengono, incoraggiano e ci ispirano verso il meglio che possiamo essere; così come è bene evitare - per quanto possibile - persone negative, distruttive e ipercritiche.
Se frequenti abitualmente persone che ti criticano, ti svalutano, ti disprezzano, non ti rispettano, o ti fanno sentire sbagliato, col tempo tenderai a credere loro, e ad assomigliare alle loro opinioni - anche se del tutto errate. Anche se vuoi bene a quelle persone, se tieni alla tua felicità e al tuo benessere è importante allontanarti dal loro influsso; questo rimane vero anche se si tratta di familiari.

Anche i piccoli cambiamenti hanno valore

Molti credono che solo le grandi conquiste contano, che andiamo bene solo quando siamo sempre al massimo o se non sbagliamo mai; ma questi sono trucchi della mente reattiva, che invece di aiutarci ci ostacolano. Quindi è bene apprezzare ogni piccolo passo che compiamo, ogni evoluzione per quanto minima; fare a noi stessi i complimenti per ogni progresso, ci fa sentire bene, ci aumenta l'autostima, e ci incoraggia a proseguire. Se invece apprezziamo solo i risultati eclatanti, oppure ci diciamo che i nostri sforzi non sono abbastanza, ci scoraggiamo presto e smettiamo di tentare.
L'autore James Altucher suggerisce di migliorare ogni giorno anche solo dell'1% - sì, l'uno per cento. Può sembrare quasi nulla, ma i miglioramenti (come gli interessi composti) si sommano: se abbiamo qualcosa che vale 1 (uno), e la aumentiamo dell'1% ogni giorno, il valore sarà raddoppiato dopo 72 giorni, e dopo un anno il valore sarà di quasi 38!
Quindi mai sottovalutare il valore di ogni cambiamento: per quanto piccolo, contribuisce a quello che sono. Se oggi imparo anche solo una cosa nuova, mi servirà per tutta la vita.


Rammento che questa serie su "Come migliorare te stesso e la tua vita" è articolata in tre post separati:
  1. Princìpi fondamentali - Concetti e atteggiamenti per essere efficaci
  2. >> Strumenti per migliorare - Strumenti per cambiare ed ottenere risultati
    (questo post)
  3. Aree su cui lavorare - Aree dove i cambiamenti sono più necessari e/o fruttuosi


"Credo che non si possa vivere meglio se non cercando di migliorare, né più piacevolmente se non avendo piena coscienza del proprio miglioramento."
(Socrate)

"Usa i talenti che possiedi. Il bosco sarebbe molto silenzioso, se cantassero solo gli uccelli che cantano meglio."
(Henry Van Dyke)

"Cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non l’avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire, potrete morire felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di avere fatto del vostro meglio."
(Lord Baden Powell)


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