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La grande importanza delle piccole cose

Spesso non abbiamo chiaro cosa ci rende davvero felici, e non di rado seguiamo convinzioni che si rivelano ingannevoli. Nella nostra cultura sono diffuse idee molto nette riguardo alle cose che dovrebbero renderci felici: crediamo che per sentirci davvero soddisfatti, dovremmo perseguire dei piaceri che siano...

Rari, esclusivi, inarrivabili

Abbiamo ereditato dal Romanticismo una certa diffidenza verso le cose ordinarie (che vengono ritenute mediocri, noiose ed insignificanti), come pure la convinzione che le esperienze straordinarie, difficili da realizzare o esotiche siano quelle che naturalmente possono deliziarci in maggior misura.
Per esempio, in amore diamo per scontato che il vicino sia una persona qualunque e poco interessante, mentre la compagnia di un attore o un cantante deve per forza essere più eccitante e appagante. Similmente, spesso sottovalutiamo le persone che sono interessate a noi, ma troviamo intrigante chi ci ignora o si mostra difficile da conquistare.

Costosi

Un prezzo elevato ci rassicura, perché lo vediamo come una conferma di qualità. Se qualcosa è a buon mercato o gratuito, ci viene più difficile apprezzarlo. Per esempio, l'ananas ha perso il suo status di frutto prezioso e ambito quando il suo prezzo è passato da esorbitante (nel XIX secolo costava l'equivalente di centinaia di euro) ad abbordabile.
Il caviale continua a sembrarci più interessante delle uova di gallina. Una fuoriserie ci sembra un'auto assai più desiderabile di una familiare - anche se la prima potrebbe rivelarsi molto meno comoda, funzionale e utile della seconda.

Famosi

In un esperimento affascinante, un celebre violinista ha indossato abiti trasandati ed ha suonato in una stazione della metropolitana, venendo in buona parte ignorato. Eppure, in tutto il mondo molte persone affollano grandi sale da concerto per sentirlo suonare gli stessi brani.

Importanti

Ci concentriamo principalmente su grandi progetti, perché prevediamo che possano fornirci le maggiori soddisfazioni: il matrimonio, la carriera, i viaggi, acquistare una casa nuova.

Il pregiudizio contro l'ordinario

Questi approcci non sono propriamente errati, ma presentano tutti un pregiudizio ostinato e inconsapevole contro ciò che è a buon mercato, facilmente disponibile, ordinario, familiare e modesto.
Di conseguenza:
  • Se qualcuno racconta di avere fatto un viaggio alle Seychelles con un jet privato, automaticamente ci aspettiamo che si sia divertito molto più di qualcuno che è andato al parco in bicicletta.
  • Immaginiamo che visitare il museo del Louvre a Parigi sia sempre più appassionante che leggere un romanzo tascabile nel giardino dietro casa.
  • Una cena al ristorante in cui viene servita l'aragosta ci sembra assai più deliziosa di un panino al formaggio preparato in casa.
  • Ci sembra scontato che il momento culminante di un week-end dovrebbe essere una lezione di deltaplano, piuttosto che alcuni minuti spesi a guardare il cielo rannuvolato.
  • Suona strano ipotizzare che un modesto vaso di margherite (i fiori più economici presso molti fioristi) potrebbe portare più soddisfazione che un quadro di Van Gogh.

Eppure l'aspetto paradossale e incoraggiante del piacere è quanto anomalo e imprevedibile possa essere. Non si trova ordinatamente riposto nelle boutique più costose. Può sparire velocemente anche nelle vacanze più sofisticate. E' straordinariamente vulnerabile ai turbamenti emotivi, alle reazioni imbronciate e al malumore. Una discussione iniziata per un piccolo disaccordo su come si pronuncia una parola, può finire per distruggere ogni beneficio di un hotel a cinque stelle.
E viceversa, una passeggiata vicino a casa può portarci un inaspettato momento di letizia.

Saper apprezzare

Ci sono piaceri che possono sembrare alquanto modesti - mangiare una banana, farsi un bagno, parlare con il nonno, o sfogliare album con foto di quando si era bambini - e tuttavia portare grande soddisfazione: se adeguatamente apprezzate, questo genere di attività possono essere tra le più emozionanti e soddisfacenti che possano capitare.
Apprezzare ciò che è a portata di mano non è una forma di pigrizia, né una mancanza di ambizione: è una forma di saggezza. E' del tutto inutile fare progetti per il futuro se non siamo in grado di godere del momento presente e delle cose che abbiamo intorno: finché non sappiamo apprezzare quello che abbiamo, non sapremo gustare nemmeno le eventuali grandi conquiste.

Rivalutare le piccole cose

Fondamentalmente, la modestia dei piccoli piaceri non indica la loro importanza o quanto possano offrirci: piuttosto, è indice di quante cose positive abitualmente ignoriamo e trascuriamo. Un piacere semplice è un piacere importante che non è stato ancora riconosciuto, e che attende che qualcuno lo scopra.

Farsi guidare dalle proprie emozioni

Apprezzare i piccoli piaceri significa avere fiducia nelle proprie sensazioni e reazioni. Troppo spesso ci basiamo sulle opinioni altrui per individuare ciò che è valido e prezioso; dovremmo invece seguire il nostro istinto e decidere in autonomia cosa ci fa stare bene e arricchisce la nostra vita. Non ha senso attendere che sia il mondo a dirci cosa è bello o importante; occorre invece ascoltare i propri impulsi più autentici, e farcene guidare, anche se gli altri potrebbero non essere d'accordo.

I pericoli dell'ambizione

La cultura in cui viviamo ammira l'ambizione: pensiamo di dover sempre migliorare le nostre relazioni, il lavoro e la vita personale. Crediamo che lo sforzo e l'impegno continui siano sinonimi di successo; che non dovremmo mai accontentarci di qualcosa a lungo.
Ma se perseguiamo continuamente il miglioramento e l'eccellenza, la nostra corsa non finirà mai: qualunque traguardo non sarà mai abbastanza, e non ne sapremo godere. E mentre corriamo e corriamo, ci lasceremo sfuggire tutte quelle piccole cose, quei piaceri modesti - eppure godibili - che abbiamo tutto intorno.

Il rischio di trascurare i piccoli piaceri, è di cercare sempre quello che manca e non apprezzare quello che c'è; e - quindi - sentirsi "poveri" anche quando siamo circondati dall'abbondanza.

Ambizione: lati luminosi e oscuri

Voglio però precisare che l'ambizione non è in sé negativa: certamente serve come spinta per raggiungere traguardi difficili e impegnativi - questo è il suo lato costruttivo e "luminoso". Il suo lato oscuro e distruttivo, invece, è quando ci domina al punto che siamo completamente concentrati sul futuro e non godiamo nulla del presente; oppure (come detto sopra), quando ci porta a valutare solo i grandi obiettivi, e ignorare ogni piccola gioia.


(parte di questo post è liberamente adattata da "Why small pleasures are a big deal", The School of Life)


"La gratitudine è il paradiso."
(William Blake)


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3 commenti:

  1. Giusto un mese fa trattai questo argomento. Mi sono sempre ritenuto un ragazzo tranquillo e semplice. In passato mi sentivo come un corpo estraneo, perchè non ho mai sentito la necessità di continuare a possedere e volere ad ogni costo. Spesso l'ambizione diventa arrivismo, materialismo, opportunismo e conformismo allo stato puro. La mia ambizione è sempre stata appunto nelle piccole cose, nel godere della semplicità e genuinità della vita, perchè in fin dei conti, la vita è una sola e la stragrande maggioranza delle persone, a mio modo di vivere, la spreca in traguardi mirati più che altro alla fama e all'approvazione altrui, senza esserne consapevoli. Cosa dire, anno nuovo e articoli sempre più esaustivi.

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  2. Bella questa riflessione, ho letto il 90% dei tuoi scritti, ma questo è quello che mi è piaciuto di più! 👍

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    1. Grazie mille per l'apprezzamento :-)
      ... E felice anno nuovo!

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