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La 'chimica' nell'attrazione sessuale e sentimentale

Quando si parla di attrazione o relazioni, spesso si sente parlare di "chimica" (specialmente dalle donne):
  • "Mi sono sentita subito attratta, c'era una chimica pazzesca"
  • "Stiamo molto bene insieme, c'è una grande chimica"
  • "Non riesco a resistergli, c'è troppa chimica"
  • "Litighiamo spesso, però a letto abbiamo una chimica travolgente"...
Purtroppo è un concetto sfuggente e che difficilmente viene spiegato (anche da chi lo percepisce), per cui a molti sembra qualcosa di inesistente. Risulta specialmente misterioso agli uomini, che sono abituati a ragionare su questioni più concrete e palpabili, invece che sottili e invisibili: non a caso molti la ritengono inesistente, o la interpretano come una definizione immaginaria inventata dalle donne.

La chimica genera attrazione

Ma la cosiddetta "chimica" esiste eccome. E' una particolare forma di sintonia tra due persone, che include fattori solitamente non percepiti a livello conscio, che però sollecitano fortemente le nostre reazioni emozionali. Quelle reazioni a volte vengono chiamate in modi diversi ("Ha quel certo non so che", "Possiede quel quid", "Dentro me qualcosa ha fatto clic..."), che - di nuovo - richiamano qualcosa di indefinibile razionalmente. Ma spesso si tratta ancora di chimica.

Chi nega la sua esistenza è semplicemente un ignorante o inesperto: qualcuno che ne sa poco di come funzionano le relazioni, oppure non comprende tutti i fattori che ci smuovono nel profondo. Quindi crede che esista solo quello che lui è in grado di vedere.

Cos'è realmente la chimica

In generale, la "chimica" è un fenomeno di forte attrazione erotica (ma a volte anche sentimentale) generato da fattori fisiologici di cui non siamo consapevoli (non sappiamo come o perché avviene): un odore anche impercettibile, una pelle che ci fornisce una senso di benessere profondo, una voce che ci emoziona, uno sguardo che ci fa sentire "a casa"... possono ispirare forti sensazioni di intimità e coinvolgimento.

Con questo termine possiamo indicare due diverse dinamiche di coinvolgimento e attrazione:

1) La chimica vera e propria

Strettamente parlando, si tratta di fattori biologici che ci segnalano un partner compatibile a livello genetico (con cui, quindi, potremmo generare figli sani). Si definisce "chimica" perché è basata su segnali biochimici (molecole che il nostro corpo percepisce ma di cui non siamo consapevoli), attraverso odori o anche solo il contatto delle pelle.
Hai mai provato a toccare la pelle di una persona e sentire una sensazione di benessere e/o un'onda di emozione? Accade perché il tuo corpo percepisce qualcosa a livello biochimico, e reagisce producendo neurotrasmettitori che accendono le tue sensazioni.

2) La chimica in senso ampio

In un senso più ampio, sono quei fattori fisiologici e corporei che ispirano attrazione, interesse e senso di intesa o sintonia, che percepiamo attraverso i sensi ma di cui non ci rendiamo conto: odore (di nuovo), suono della voce, postura, intensità dello sguardo, modo di muoversi, feromoni, "energia"* personale (concetto difficile da spiegare, ma ricordiamo che tutto è energia ed ognuno la trasmette e la riceve), ecc.

Questi fattori non sono sempre propriamente messaggi "chimici", ma sono comunque parte di una dimensione sensoriale e irrazionale. Si possono considerare "chimica" nel senso di una "alchimia" che ci coinvolge in modo misterioso.

3) La chimica come modo di dire

Inoltre, a volte qualcuno usa il termine "chimica" per spiegare una forte attrazione, con cui però la chimica vera magari non c'entra nulla. E' un modo per dire "Sono stato preso da una forza irresistibile e non so perché". Oppure viene usato come scusa per scaricare la propria responsabilità: "Non ho potuto farci nulla, mi ha travolto la chimica...".

“La 'chimica'
è una forte attrazione erotica
o anche sentimentale”

La chimica può essere creata?

Alcuni si chiedono se la chimica tra due persone possa essere creata o modificata intenzionalmente. Essendo un fenomeno basato sulla biologia e sulla corporeità, è in buona parte innato e immodificabile; è però possibile influenzarlo almeno in parte:
  • Per esempio, il cibo che mangiamo influenza il nostro odore corporeo (mangiare cibi poco sani, inclusa troppa carne, crea tossine nel corpo e quindi odore meno gradevole).
  • Possiamo sviluppare una postura più armoniosa ed eretta.
  • Evolvendo certi aspetti della personalità (per esempio diventando più maturi, forti e sicuri), anche la nostra voce può diventare più seducente. Idem per lo sguardo - ben diverso tra una persona inerte ed una vitale - o per il modo di muoversi.
  • La cosiddetta "energia"* che emaniamo, è un riflesso di chi siamo e come siamo (a livello fisico, emotivo, psichico e spirituale). Ne consegue che ogni evoluzione di quello che sono, porta anche ad emanare un'energia più positiva e attraente.

Se però una persona non sente nessuna "chimica" con te, è praticamente impossibile cambiare la sua reazione. Molto meglio rivolgere il proprio interesse altrove, o quantomeno puntare su altri fattori di attrazione.

La chimica nella sessualità

Una compatibilità a livello di chimica è uno dei fattori fondamentali per una buona intesa e soddisfazione sessuale. Poiché una buona chimica genera un potente desiderio e profonde sensazioni di benessere, quando presente tra due persone la loro attività sessuale tenderà ad essere intensa e appagante.

Viceversa se la chimica reciproca è scarsa o assente, l'intesa sessuale ne sarà influenzata. Anche se il partner ci piace molto a livello visivo, oppure proviamo un forte sentimento, senza una buona chimica il nostro corpo faticherà a trovare una soddisfazione e una sintonia con quello del partner. Questo può spiegare i casi in cui una persona ci attrae esteticamente, come personalità od anche se ne siamo innamorati, eppure la sessualità fra noi risulta insipida, deludente o frustrante.

L'importanza dei baci

Il bacio è un atto che coinvolge molto la chimica, perché lo scambio della saliva fornisce tutta una serie di indicazioni biochimiche (che noi percepiamo a livello di sensazioni). Queste sensazioni - positive o negative - hanno anche un forte influsso sull'attrazione, a prescindere dalla capacità di baciare sapientemente o meno.
Le donne danno particolare importanza ai baci, al punto che molte lo considerano un elemento fondamentale per decidere se l'altro è desiderabile come partner.

Perché la chimica è così misteriosa

La chimica è misteriosa perché è generata da segnali invisibili (a livello molecolare) oppure non verbali e non razionali, quindi la nostra mente conscia non li percepisce. E' piuttosto la nostra mente inconscia (e a livello cerebrale il cervello rettile e quello mammifero) che coglie quei segnali e vi reagisce.

Poiché è una dimensione irrazionale, la logica spesso non aiuta a capirla. Bisogna ricordare che gli esseri umani sono principalmente creature emozionali, non razionali. La nostra corteccia cerebrale (la sede del pensiero razionale), è la parte del cervello sviluppata da meno tempo, e che spesso viene sovrastata dalle parti del cervello più antiche (cervello mammifero e cervello rettiliano, sedi rispettivamente delle emozioni e degli istinti).
E' per questo che in teoria diciamo e vogliamo certe cose, ma poi nella pratica ne cerchiamo e facciamo altre. A volte non è ipocrisia o menzogna, ma proprio la separazione tra la nostra parte razionale (che prova a guidarci) ed altre parti irrazionali (che ci spingono altrove).

“Gli esseri umani
sono creature emozionali,
non razionali”

La chimica è reciproca?

Poiché la chimica si basa su segnali corporei, si può pensare che dovrebbe avvenire in modo reciproco: se il mio corpo risponde al tuo, allora anche il tuo dovrebbe rispondere al mio. E in effetti a volte accade proprio così, per esempio nello scatenarsi della passione improvvisa tra due persone che non si conoscono, senza motivazioni apparenti. Questo avviene specialmente quando la chimica è del tipo 1, biologica/genetica.

Altre volte, però, la chimica funziona solo per uno dei due: posso incontrare una persona il cui odore, pelle, voce o corporeità suscita in me intensa attrazione, ma a lei risulta indifferente quello che sono io. In fondo è del tutto normale: come accade tra una persona avvenente ed una di aspetto sgradevole, o tra chi è pieno di qualità e chi ne è privo, il secondo può essere affascinato dal primo ma non viceversa; perché in questi casi c'è una forte disparità tra quello che offre l'uno e l'altro.

* L'energia personale

Aggiungo qualche spiegazione sul concetto sfuggente di "energia" personale - altro fattore difficilmente spiegabile ma che ci tocca tutti.

Ogni creatura vivente è un po' come una "radio" che emette e riceve segnali. Questi segnali sono molto lievi e difficili da percepire (anche se gli animali ci riescono meglio di noi: infatti spesso reagiscono istintivamente a certe persone, andandogli incontro oppure fuggendoli). Quello che siamo, pensiamo e sentiamo, in qualche modo viene "trasmesso" e gli altri lo possono percepire (chi più, chi meno). Di solito è una percezione inconsapevole, a cui però spesso diamo ascolto: vi è mai capitato di entrare in una stanza affollata, e immediatamente avere la sensazione che l'atmosfera fosse di allegria, tristezza o tensione? (anche se non avevate informazioni di altro tipo).

“Ogni creatura vivente
è come una 'radio'
che emette e riceve segnali”

Alcuni non percepiscono questo tipo di segnali (specialmente le persone molto rigide, razionali o controllate), quindi sono increduli in proposito. Ma persino la fisica dice che anche la materia è energia, per esempio:
Siamo quindi sempre circondati da flussi di varie energie, di cui la maggior parte ci risulta invisibile (altri esempi sono infrarossi ed ultravioletti, raggi X e radiazioni cosmiche), ma che pure ci influenzano.


"In amore il sentimento sarà anche la cosa più profonda, ma è sempre la pelle che decide."
(Mario A. Rigoni)


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Quanto conta la bellezza nell'attrazione?

"Quanto conta la bellezza nell'attrazione tra uomini e donne?"; oppure "L'attrazione nasce solo dalla bellezza?"; o ancora "Per piacere ed essere desiderati, conta solo essere belli?" (preciso che parlo di attrazione fra i sessi, in ambito sentimentale e/o sessuale).
Questi sono dubbi che molti si pongono, e generano accese discussioni in cui quasi mai si arriva ad una conclusione comune: c'è chi sostiene che la bellezza è tutto, e chi afferma che la bellezza è solo uno dei fattori di attrazione (a volte nemmeno il maggiore). Il motivo di questo disaccordo è che, solitamente, ognuno vede le cose in base alla sua preferenza o alle sue esperienze, e non riesce ad andare oltre: quindi uno dice Verde, l'altro Rosso e il terzo Giallo.
Per rispondere in modo realistico ed esaustivo a questo dubbio, è necessario mettere da parte la visione personale (perché siamo tutti diversi, con gusti ed esperienze differenti), e adottare una visione più ampia e inclusiva possibile: bisogna saper guardare l'intera foresta, non solo il proprio albero.

L'attrazione nasce da molti fattori

Partiamo col dire che, in generale, l'attrazione è generata da diversi fattori, quasi mai uno solo. L'animo umano è troppo complesso e variegato per essere guidato da un'unica voce. I fattori primari che analizzo nel post linkato qui sopra sono:
  1. Le motivazioni evoluzionistiche
    (la spinta biologica innata che ci induce a scegliere i partner migliori per la riproduzione)
  2. Gli influssi culturali
    (le regole e le mode proprie della cultura in cui viviamo)
  3. Gusti ed esperienze personali
    (inclinazioni ed esperienze specifiche per ogni individuo)
Ma spesso questi sono fattori di cui siamo inconsapevoli, quindi riconosciamo solo le cause di attrazione più appariscenti (come l'aspetto o la ricchezza).

Ma ogni individuo ha i suoi preferiti

Questo in generale. Però ogni individuo può essere influenzato più o meno fortemente da certi fattori specifici (che possono anche cambiare nel corso del tempo), per esempio:
  • Spesso siamo attratti dalle persone che hanno sviluppato capacità che a noi mancano (fiducia in se stessi, coraggio, entusiasmo, autonomia, espansività, talenti pratici...), che ovviamente variano da persona a persona.
  • Possiamo attraversare un periodo fragile o di forte bisogno affettivo, per cui un'attitudine calorosa o che ci fa sentire amati oscura ogni altro fattore.
  • Certe persone sono particolarmente insicure o ansiose, e per loro la capacità altrui di offrire sicurezza diventa un fattore dominante.
  • Alcuni sono particolarmente affascinati da qualità interiori, come l'intelligenza, la cultura, la bontà d'animo o l'integrità morale, che per loro diventano essenziali (è vero che tutti tendiamo ad apprezzarle, ma pochi scelgono un partner più per la sua cultura che per l'aspetto).
  • E, ovviamente, ci sono anche individui per cui la bellezza è davvero l'unica cosa che conta (ma è importante ricordare che questo non vale per tutti).
  • Restando sull'aspetto fisico, anche qui valgono preferenze individuali: per qualcuno è il viso la parte più importante, per altri il corpo o certe sue parti (seno, sedere, altezza, muscoli...). Quindi alcuni preferiranno un partner con un bel viso anche se ha un corpo solo discreto, altri invece viceversa, ecc.

Insomma, le possibilità sono infinite. Anche se esistono fattori generali validi per tutti, poi le differenze individuali contano moltissimo. Tra l'altro, questo offre una risposta a perplessità tipo "Non capisco cosa ci trova Anna in Roberto", o "Come fa Mario a stare con Elisa? Potrebbe avere di meglio", ecc. E' evidente che Anna o Mario hanno trovato nei loro partner qualità per loro essenziali, che per gli altri possono risultare invisibili o insignificanti (e che spesso non c'entrano con l'aspetto).

“Le possibilità sono infinite
perché le differenze individuali
contano moltissimo”

La bellezza conta

Sia chiaro: non voglio negare che la bellezza conti! La bellezza in ambito sentimentale e sessuale conta molto, certo: è comunque un fattore evoluzionistico potente, che tocca tutti. Però non è sempre il fattore di scelta primario, e non vale per tutti allo stesso modo.

Il discorso è per certi versi simile a quello della scelta di un'automobile: ovviamente l'estetica ha il suo peso, che però sarà fondamentale per alcuni, e secondario per altri (la differenza è che, in genere, siamo consapevoli dei criteri con cui scegliamo un'auto, mentre quelli che ci guidano verso un partner sono più istintivi o inconsci - ma sono entrambe scelte influenzate dalle qualità che riteniamo essenziali).
In altre parole, le nostre priorità ed esigenze determineranno il tipo di auto (o partner) che scegliamo: per alcuni l'estetica sarà l'unico parametro importante, ma per molti altri sarà solo una delle qualità considerate. Possiamo anche presumere che i primi saranno più facilmente persone giovani e inesperte, mentre i secondi persone più mature e meno superficiali: persone diverse, preferenze diverse.

Ma non sempre e non per tutti allo stesso modo

Chi è convinto che solo la bellezza sia determinante nelle scelte sentimentali, ha scarsa conoscenza degli esseri umani e delle forze che li influenzano. Costoro sono probabilmente ingenui, disinformati, oppure sono loro stessi persone per cui la bellezza è tutto; quindi credono che tutti funzionino come loro, e non riescono ad immaginare altre possibilità.
Persi nel "bianco&nero" della loro visione univoca, non sono in grado di vedere i "colori" (le infinite possibilità di chi ha preferenze più ampie).

Chi interpreta i comportamenti umani con spiegazioni rigide e assolute ("E' così per tutti", "Funziona solo in quel modo"...) è in genere una persona che conosce ben poco l'argomento, spesso ancorata a pregiudizi o alla propria limitata esperienza. Diffidate di chi vuole convincervi che l'intero mondo giri a modo suo!
Come dice un vecchio detto: "Il mondo è bello perché è vario".

La bellezza non è binaria

Chi promuove il punto di vista per cui "solo la bellezza conta", promuove una mentalità insensata (e deleteria) di tipo binario, con due sole possibilità:
  • Se sei bello (o bella), avrai facile successo nelle relazioni - magari senza nemmeno impegnarti.
  • Se non sei bello, non potrai combinare nulla - o al massimo raccoglierai qualche scarto (il che facilmente diventa un alibi per i non-belli, che quindi non provano nemmeno a mettersi in gioco).
Ma la realtà è che la maggior parte delle persone non sono particolarmente né belli né brutti, bensì sono nel mezzo, hanno un aspetto "medio" (la bellezza, come gran parte dei fenomeni naturali, segue una curva "a campana", in cui la maggior parte dei valori sono situati intorno al centro e solo una minoranza agli estremi). I "belli" e i "brutti" di cui parla quella mentalità sono una ristretta minoranza: la maggioranza è composta dalle persone "normali" (diciamo con valore tra 4 e 6 su una scala 1-10). E queste persone "normali", medie, sono poi quelle che creano relazioni, si sposano, fanno figli, ecc. Se fossero solo i belli ad accoppiarsi (come certi sostengono), la specie umana si sarebbe già estinta.

Quindi, se incontri quella mentalità binaria e sai di non essere fra i "belli", non pensare che questo ti ponga tra i "brutti". E' quella mentalità ad essere distorta e irreale. Con tutta probabilità sei anche tu parte delle persone nella media, che è poi la "maggioranza estetica" delle persone di aspetto normale (chi un po' più carino, chi un po' meno, ma comunque nella norma).

Le imperfezioni sono normali

Un elemento che porta molta persone a considerarsi esteticamente "sbagliate", o a temere di essere respinte, sono le proprie imperfezioni fisiche. Questo è anche dovuto ai media che ci presentano in continuazione immagini di perfezione estetica che, però, nella maggior parte dei casi è ritoccata e artefatta - quindi irreale. Nella realtà, tutti hanno delle imperfezioni (e specialmente le persone "normali", nella media, come spiegavo prima). Quindi pensare che averne ci renda brutti o indegni è privo di senso: se sei sbagliato perché imperfetto, beh, allora anche le persone intorno a te lo sono! (anche se magari non lo vedi).

Imperfezione o pregio?

Inoltre, poiché siamo tutti diversi con gusti diversi, quello che per alcuni è un difetto può essere un pregio per altri. Anche se può sembrarci strano, molte persone trovano attraenti aspetti che la nostra cultura ci dice siano negativi, come: l'essere "in carne", seni piccoli, sedere grosso, calvizie, cellulite o smagliature, naso "importante", cicatrici, denti imperfetti, ecc. (vedi per esempio qui e qui).
Se il tuo aspetto non piace a nessuno che incontri, è possibile che tu stia frequentando persone non in sintonia con quello che sei; prova a cambiare ambiente.

Chi rifiuta le imperfezioni?

A molti sarà capitato di essere giudicati o rifiutati per qualche imperfezione. Bisogna però chiedersi: che tipo di persona è quella che ricerca la perfezione estetica e rifiuta ogni difetto? Ha senso dare peso e importanza alle opinioni di queste persone? Eccone alcuni esempi:
  • Superficiali: danno estrema importanza all'esterno e poca o nessuna all'interiorità.
  • Insicuri: usano la bellezza del partner come "stampella" per puntellare la propria mancanza di autostima.
  • Immaturi: vogliono la perfezione nell'altro, anche se loro sono ben lontani dal poter offrire altrettanto.
  • Perfezionisti: sono generalmente tipi nevrotici, ossessivi e controllanti, a disagio con ogni cosa che esca dai loro schemi rigidi.
  • Bellissimi: consapevoli della propria bellezza fuori dal comune, esigono partner altrettanto avvenenti.
Tranne l'ultimo caso (che si può considerare equo), gli altri sono persone la cui compagnia non è molto consigliabile, e le cui opinioni non sono certo autorevoli. Quindi se vi capita di subire i loro giudizi, ricordatevi che sono loro ad essere "anomali", non voi.

Viceversa, una persona intelligente e matura ha compreso che la perfezione non esiste; ha imparato ad apprezzare la bellezza reale (fatta di pelle e carne, non di pixel), e a goderne appieno invece di inseguire un ideale illusorio. Una persona così sa apprezzare la bellezza umana e imperfetta che ha davanti (se corrisponde ai suoi gusti, ovvio, perché nessuno può piacere a tutti), e non fa caso a difetti e irregolarità (che lui stesso è ben consapevole di avere).

La bellezza è soggettiva

Va anche ricordato che la bellezza non è oggettiva (come molti pretendono), ma soggettiva (almeno in parte).

La dimostrazione è semplice: se la bellezza fosse oggettiva, tutti concorderemmo su di essa (come accade per le cose realmente oggettive, a cui possiamo applicare il metodo scientifico, come fisica e chimica): la "più bella del mondo" sarebbe la più bella per tutti. Invece, la bellezza viene dibattuta all'infinito in concorsi, convegni e discussioni, in cui non ci troviamo mai tutti d'accordo - proprio perché ognuno la vive in modo personale e soggettivo, in base alle proprie preferenze.
Ecco perché quello che appare meraviglioso ad alcuni è solo grazioso per altri, e colui che noi scartiamo può invece venire preferito da altri. Ognuno vede il mondo con occhi diversi: come ha spiegato il filosofo Kant già secoli fa, noi non conosciamo direttamente la realtà, ma la interpretiamo attraverso i sensi (soggettivi per definizione).

“Se la bellezza fosse oggettiva,
tutti concorderemmo su di essa”

Ma non tutti lo vedono

Chi si ostina a dire che la bellezza è oggettiva, sta in realtà dicendo "Il mio punto di vista è oggettivo - quindi vero - e tutti gli altri si sbagliano". Confonde presuntuosamente la propria percezione soggettiva per una realtà di fatto. Un po' come fanno tutte le religioni, che insistono sull'esistenza di un solo vero Dio e che (ovviamente!) sia il proprio - affermando quindi che ogni altra religione sia in errore.
La fallacia della loro posizione è rivelata facilmente dal fatto che molti altri vedono la bellezza (o Dio) diversamente da loro (se invece fosse oggettiva, ci sarebbe accordo). Però costoro sono talmente attaccati alla loro idea (forse per bisogno di avere qualche certezza a cui attaccarsi), che non vogliono vedere le contraddizioni che li circondano.

L'importanza dell'età

Per concludere, va detto che la bellezza è specialmente importante in giovane età (diciamo tra l'adolescenza e i 25-30 anni). Questo perché da giovanissimi siamo governati essenzialmente dagli ormoni e dagli istinti, e non sappiamo veramente chi siamo o cosa è meglio per noi. Per questo il fattore evoluzionistico (per cui la bellezza è primaria) la fa da padrone, e quasi tutti ci perdiamo dietro alla più bella della scuola, o al tipo duro e tenebroso.
Crediamo che la bellezza ci renderà felici, o che l'attrazione significhi che quella persona è giusta per noi. E nella maggior parte dei casi, ci rendiamo conto solo in seguito che quelle erano illusioni.

Gli istinti ci ingannano

Bisogna tenere conto che l'attrazione istintiva, o le pulsioni evoluzionistiche, non hanno lo scopo di renderci felici, ma quello di propagare i propri geni o di perpetuare la specie. Per inciso, questa è spesso la spiegazione ai frequenti dubbi del tipo:
  • "Perché continuo a scegliere persone che mi fanno stare male?"
  • "Perché resto attaccata a qualcuno che mi rende infelice?"
  • "Perché desidero sempre persone fuori dalla mia portata?"
Molte sofferenze in amore sono causate principalmente da quello: ci facciamo guidare dalle emozioni perché crediamo ci conducano all'appagamento, ma invece spesso ci portano fuori strada.
Questo può accaderci sempre, ma da giovani è ancora più facile.

“Da giovanissimi
siamo governati essenzialmente
da ormoni e istinti”

Poi cresciamo

Poi, con gli anni e le esperienze, in genere cresciamo e impariamo meglio chi siamo, cosa vogliamo davvero, cosa ci fa stare bene. Con questa maggiore "saggezza" e consapevolezza, l'importanza dell'aspetto viene ridimensionata, ed emergono altri fattori di scelta del partner più profondi e individuali (diversi per ciascuno).

Quando abbiamo raggiunto questa maturazione, non è raro guardarsi indietro ed ammettere che, 10 o 20 anni prima, ci siamo innamorati perdutamente di persone a cui oggi daremmo ben poca importanza. Ripensandoci, ci troviamo ad esclamare:
  • "Certo che era proprio oca!"
  • "Ma era talmente un cretino!"
  • "Non era poi un granché..."
E - magari - ci stupiamo di noi stessi: "Non capisco come faceva a piacermi". Non sentitevi in imbarazzo: erano gli ormoni a "ragionare" per voi. :-)

Ma non tutti maturano

Infine, non tutti maturano con l'età. Non bastano gli anni per maturare, infatti: sono necessarie le esperienze e la capacità di mettersi in discussione. Alcuni superano i 30 anni (ed anche i 40) rimanendo ancora come ragazzini, rapiti dalla bellezza e incapaci di vedere oltre.
Per loro l'aspetto fisico rimane "l'unica cosa che conta", e restano convinti che per tutto il mondo sia così.


"Non si troverà una sola donna della cui bellezza o bruttezza tutti gli uomini convengano."
(Giacomo Leopardi)

"La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza."
(David Hume)

"C'è bellezza ovunque, ma non tutti riescono a vederla."
(Confucio)


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