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Squilibrio del desiderio nei rapporti uomo-donna


Perché è difficile trovare un/a partner

In questo post esploro il tema dello squilibrio del desiderio fra i due sessi: come mai è spesso così difficile scegliersi e formare una coppia. Anche se uomini e donne sembrano fatti per volersi, cercarsi e stare insieme, in realtà spesso vogliono cose diverse, le cercano in modi differenti, non si capiscono né riescono ad incontrarsi come vorrebbero. E' come se tutti volessimo la pace (l'amore), ma nel cercarla litighiamo e finiamo quasi col farci la guerra (!).
Infatti, ascoltando le persone o leggendo racconti e sfoghi in Rete, troviamo questo:
  • Tanti uomini che si lamentano per quanto sia difficile trovare donne disponibili o interessate a loro.
  • E, dall'altra parte, molte donne che si lamentano di non trovare uomini di qualità disponibili (si sentono spesso affermazioni quali "Non ci sono più uomini validi" o "Gli uomini validi se li sono già presi tutti").
Quindi gli uomini e le donne si cercano, ma tante volte non si trovano. Vediamo insieme il perché.

Uomini e donne NON sono uguali

Alcuni negano le differenze tra i sessi convinti che "siamo tutti uguali", e che queste differenze siano a livello individuale e di origine culturale, invece che di genere ed innate. Secondo me questa è una posizione idealistica che ignora i fatti: in realtà spesso uomini e donne vivono le relazioni ed il sesso in modi diversi, per loro natura.
Siamo circondati da fatti che lo dimostrano:
N.B.: Dato che l'argomento è vasto e complesso, userò una serie di generalizzazioni e semplificazioni, ben consapevole dei loro limiti.

“Uomini e donne
vivono relazioni e sesso
in modi spesso diversi”



I tre elementi base delle relazioni: Bisogni - Potere - Amore

Per prima cosa devo fare una premessa, per chiarire elementi che ritengo fondamentali. Nella nostra epoca le relazioni sentimentali sono spiegate principalmente con l'amore, ma questo è ingenuo e fuorviante; secondo me il meccanismo di base per cui funzionano le relazioni è un triangolo del genere:

BISOGNI
/   \
POTERE - AMORE

(dove i bisogni stanno sopra tutto, e possono essere nutriti dal potere e/o dall'amore)

Bisogni

I bisogni sono imprescindibili. Ogni creatura vivente ne ha, e dipende dall'esterno per la loro soddisfazione. Noi entriamo in relazione per soddisfare i nostri bisogni, prima di tutto.
Il Romanticismo trascura l'importanza dei bisogni nelle relazioni, spiegando tutto con emozioni e sentimenti. Questo crea una visione delle relazioni idealizzata e poco realistica, nonché aspettative eccessive.

Potere

La parola "potere" viene spesso equivocata, ed associata a dominazione o sopraffazione. Ma il potere è essenzialmente possibilità: "potere" vuol dire "possibilità di (poter fare, avere, essere)". Tutti vogliamo potere, perché con esso possiamo realizzare quello che desideriamo - e quindi soddisfare i nostri bisogni.
Naturalmente il potere è collegato ai bisogni: più abbiamo bisogno di qualcuno (o di quello che può darci), e più quella persona ha potere su di noi. Se in una relazione uno dei due ha più potere dell'altro, chi ha più potere tenderà ad essere dominante, e l'altro sottomesso o dipendente.

Nelle relazioni uomo-donna, uno squilibrio di potere è nel sesso, in quanto l'uomo sente molto più bisogno di fare sesso della donna (e questo dà alla donna potere su di lui).

Amore

L'amore (che è cosa diversa da innamoramento, passione, e tutti gli stati emotivi che il romanticismo vi associa) significa essenzialmente "avere a cuore il benessere dell'altro".

Mercato relazionale

Le relazioni si creano, ed esistono, all'interno di un "mercato": ovvero del bacino di persone interessate ad una relazione. Poiché chi è interessato cerca ed offre qualcosa, è un mercato perché funziona secondo le leggi della domanda e dell'offerta. La domanda e l'offerta regolano le interazioni (approccio, corteggiamento, accoppiamento, relazione): il tuo interesse per me dipenderà da quello che tu cerchi e di cui hai bisogno (domanda) e da ciò che io posso darti (offerta).

Come funzionano le relazioni

Riprendendo lo schema del triangolo riportato sopra (Potere <-> Bisogni <-> Amore), vediamo che i bisogni possono essere nutriti dal potere e/o dall'amore. Questo in pratica vuol dire:
  • Il partner può darci quello che vogliamo perché abbiamo del potere su di lui o lei. Esempio: l'uomo porta la partner in vacanza perché spera di ottenere sesso (lei ha potere sessuale).
  • Oppure, il partner ci dà quello che vogliamo perché ci ama; cioè, perché ha a cuore la nostra felicità, senza condizioni, e senza volere qualcosa in cambio.
  • Una terza possibilità è quando i bisogni vengono nutriti semplicemente perché entrambi vogliono la stessa cosa: vedere un film, una gita al mare, fare l'amore.
Naturalmente una combinazione dei vari casi è possibile: in una relazione possono esserci sia scambi d'amore che di potere, o spontanei.

“I bisogni
possono essere nutriti
dal potere e/o dall'amore”



Conclusa questa premessa su Bisogni, Potere e Amore, passiamo a vedere i motivi dello squilibrio nel desiderio.

Lo squilibrio è qualitativo, non quantitativo

Ogni tanto qualcuno si lamenta di questo squilibrio e accusa la disparità numerica, cioè il numero superiore di uomini. Ma le statistiche mostrano che, almeno in Italia e nell'Occidente in generale, uomini e donne sono pressoché in parità (dipende dalla fascia di età: in Italia nel 2020 ci sono il 49% di uomini ed il 51% di donne in totale; tra i 20 e i 60 anni, gli uomini vanno dal 52 al 48%). In alcuni luoghi come la Cina la disparità è più elevata, ma sono anomalie.

Facciamo un esempio pratico: c'è una festa con 100 persone giovani, 51 uomini e 49 donne. Se fossimo a quella festa, non noteremmo nemmeno questa disparità nella folla; gli uomini "di troppo" sarebbero una piccola minoranza.
Se non ci fosse lo squilibrio qualitativo di cui parlo, se uomini e donne si volessero in egual modo e con uguali criteri, in quella festa potrebbero teoricamente formarsi 49 coppie (ammesso che tutti fossero single ed interessati ad una relazione). Ma questa ipotesi, come tutti sappiamo, è ben lontana da come funziona in realtà; nella realtà quella festa terminerebbe così:
  • Con numerosi uomini frustrati dal disinteresse o dall'indisponibilità della maggior parte delle donne.
  • Con svariate donne frustrate dal non trovare uomini per loro interessanti.
E il problema non sarebbero certo i due uomini in più.

Disparità di desiderio

Il problema vero nasce dai diversi criteri di selezione dei due sessi: come mostrato da varie ricerche, uomini e donne si valutano e si scelgono secondo criteri molto diversi. Di seguito cito alcuni articoli che evidenziano queste differenze.

Ricerca su OkCupid: 80% contro 20%

Questa ricerca del sito di dating americano OkCupid "Your Looks and Your Inbox" ("Il tuo aspetto e la tua casella di messaggi ricevuti" - pagina cancellata ma disponibile su Internet Archive), in cui si esamina l'attrazione degli utenti verso quelli di sesso opposto, mostra una disparità sorprendente:
  • Gli uomini trovano relativamente attraenti o desiderabili l'80% delle donne (solo il 20% delle donne viene considerato "scarso", vicino allo zero: prima colonna a sinistra nel grafico sotto).
  • Mentre le donne trovano attraenti o desiderabili solo il 20% degli uomini (quelli dal livello medio in su; mentre l'80% viene giudicato "sotto la media", e quasi il 60% viene considerato "scarso").

Come osserva il curatore della ricerca: "Sembra che siano le donne, non gli uomini, ad avere degli standard irrealistici riguardo il sesso opposto". Qui sotto quattro uomini (a mio parere di aspetto almeno discreto), che le donne sul sito hanno valutato come "significativamente meno attraenti della media" (!).


Esperimento su Tinder: se non sei figo lascia perdere

Una ricerca poco scientifica (come l'autore stesso ammette), ma con analisi dettagliate e risultati in linea con altri studi simili: "Tinder Experiments II: Guys, unless you are really hot you are probably better off not wasting your time on Tinder" ("Esperimento su Tinder II: Uomini, a meno che siate davvero attraenti, fareste meglio a non perdere tempo su Tinder").
L'autore osserva che: "l'80% di uomini peggiori (in termini di attrattiva) è in competizione per il 22% di donne peggiori, e il 78% di donne migliori compete per il 20% di uomini migliori" (risultati simili alla ricerca di OkCupid). Termina notando che: "un uomo di media attrattiva riceverebbe 'like' da circa lo 0,87% di donne su Tinder (1 su 115)".

Interessante il confronto con il coefficiente di Gini*: la selettività femminile produce una "diseguaglianza sessuale" su Tinder (indice Gini: 0,58) peggiore della diseguaglianza economica nel 95% del mondo (USA 2020: 0,48; media europea 2018: 0,30). Quindi chi sostiene che uomini e donne "competono ad armi pari" nella seduzione, pare che si sbagli di grosso.
* Il coefficiente di Gini misura la diseguaglianza (solitamente di reddito): da zero (perfetta eguaglianza) a uno (totale diseguaglianza).

Anche un articolo del New York Times su Tinder conferma questa tendenza: gli uomini scorrono a destra ("Like", "Mi piace") nel 46% dei casi, mentre le donne solo nel 14%. Il rapporto è di 3,3 a 1, non lontano dal 4 a 1 (80/20%) che abbiamo già visto.

Va considerato, però, che Tinder è un microcosmo particolare che non riflette l'intera popolazione: nel mondo reale le donne possono essere meno superficiali e più attratte da altre qualità non visuali.

Diseguaglianza nell'attrazione

Anche questo articolo (più serio e ponderato dei precedenti) fa un confronto tra l'ineguaglianza economica e quella sessuale/relazionale: "Attraction Inequality and the Dating Economy" ("La diseguaglianza nell'attrazione e l'economia della seduzione").
Parlando di indice Gini l'autore nota che "[sul sito/app Hinge] le donne etero incontrano un Gini di 0,32, mentre i maschi etero incontrano un Gini molto maggiore di 0,54". Prosegue citando lo studio di OkCupid (il primo qui sopra), notando che "l'80% degli uomini (considerati 'inferiori alla media' come attrattiva) riceve risposte ai messaggi solo nel 30% dei casi o meno".

L'autore definisce così questo squilibrio: "Sembra che gli uomini creino una 'economia della seduzione' con scarsa diseguaglianza per le donne, mentre le donne creano una 'economia' con altissima diseguaglianza per gli uomini". In altre parole, nel "mercato relazionale" le donne godono di una posizione di vantaggio: poche di loro vengono ignorate o scartate, mentre la maggioranza degli uomini non riceve considerazione, creando quindi una fortissima competizione.
Considera poi varie forme relazionali, e nota come la poliginia (dove pochi maschi "al top" monopolizzano tutte le femmine) sia una forma molto diffusa (sia per buona parte della storia umana, che tra animali simili a noi come i gorilla). Parrebbe che, nonostante la civilizzazione, molte donne seguano ancora tale istinto.

Analisi del dating online

Un'altra ricerca sul dating online: "What makes you click? An empirical analysis of online dating" (svolta da ricercatori di livello universitario), offre ulteriori conferme:
  • 56% degli uomini non ricevono nemmeno una mail, ma per le donne capita solo al 21% (numeri vicini ai risultati di OkCupid).
  • Per gli uomini l'aspetto femminile è la caratteristica più importante (ma, come abbiamo visto sopra, non sono particolarmente esigenti su questo).
  • Per le donne il reddito dell'uomo è fondamentale: più l'uomo è ricco, più riceverà mail.
I diversi criteri di scelta per i due generi contribuiscono allo squilibrio: se per gli uomini la maggior parte delle donne sono viste come almeno graziose (e quindi desiderabili), solo una minoranza di uomini possono essere considerati ricchi (e quindi "appetibili").

“Gli uomini trovano attraenti
l'80% delle donne.
Le donne trovano attraenti
solo il 20% degli uomini”

Succede anche nel mondo reale

Questa disparità non accade solo online. Possiamo averne conferma in qualsiasi strada affollata: Lo stesso avviene negli approcci: le donne vengono approcciate spesso (cosa di cui si lamentano anche), mentre agli uomini succede di rado. Anche una donna media verrà approcciata molte volte nella sua vita*, mentre ad un uomo medio succederà poche volte o addirittura mai. D'altronde il corteggiamento è sempre stato "asimmetrico": gli uomini corteggiano, le donne vengono corteggiate.

* (poi magari buona parte degli approcci risultano non graditi, ma sono comunque un segno di desiderio e interesse, che aumentano le sue possibilità di scelta)

Come funziona l'attrazione per uomini e donne

In estrema sintesi*, potremmo dire che l'attrazione nei due sessi funziona così:
  • Gli uomini sono attratti soprattutto dalla bellezza, ma la apprezzano anche a livelli modesti. Quindi possono interessarsi anche a donne relativamente graziose: da qui l'80% di donne desiderabili
    (poi anche gli uomini tendono a preferire le donne più attraenti, ma in genere non scartano a priori le donne "normali").
  • Mentre le donne sono attratte - oltre che dalla bellezza - da numerose altre qualità, e vorrebbero tutte quelle qualità nello stesso uomo. Quindi se un uomo non è molto dotato, a tanti livelli, difficilmente provano un reale interesse: da qui l'80% di uomini scartati.
* (Naturalmente, in realtà l'attrazione segue regole più articolate. In particolare quello che vogliono le donne è complesso e variegato)

Squilibrio della disponibilità sessuale

Questa disparità di desiderio tra uomini e donne è particolarmente accentuata riguardo al fare sesso. Anche se suona come uno stereotipo, è dimostrato che gli uomini sono molto spesso disponibili al sesso, mentre le donne soltanto a certe condizioni. Questo è comprovato da ricerche ed esperimenti sociali:
  • In questo video-esperimento scherzoso (ma indicativo) del 2013 "This is What Happens When a Man and a Woman Ask Strangers to Have Sex" ("Quello che succede quando un uomo e una donna chiedono di fare sesso con sconosciuti"): la donna ha ottenuto il 50% di risposte positive, mentre l'uomo non ha ottenuto alcun "Sì" in 100 tentativi.
  • Con risultati simili ad un noto esperimento sociale del 1989 "What Type of Person Would Agree to Have Sex With a Stranger?" ("Quale tipo di persona farebbe sesso con uno sconosciuto?"): 75% degli uomini erano disponibili a fare sesso con una sconosciuta, mentre nessuna donna lo è stata.
  • Una ricerca analoga, svolta nel 2009 in Danimarca, ha prodotto risultati simili: chiedendo a sconosciuti "Faresti sesso con me?", la maggior parte degli uomini single ha risposto positivamente, ma nessuna donna lo ha fatto.
Queste ricerche ribadiscono quanto sia difficoltoso per un uomo soddisfare il suo bisogno sessuale; e quanto sia facile - almeno teoricamente - per una donna (in realtà anche le donne patiscono la scarsità, per via della loro selettività: in genere vorrebbero fare sesso di qualità con uomini di qualità ed interessati ad una relazione stabile, il che è ovviamente più raro).

Una festa poco divertente

La vera disparità, quindi, non è nello squilibrio quantitativo 51/49, ma in quello (qualitativo) 80/20%. Tornando alla nostra festa, se le 100 persone presenti seguissero lo schema evidenziato nelle ricerche su OkCupid e Tinder, le 49 donne sarebbero interessate solo a 10 degli uomini presenti: i restanti 41 uomini sarebbero ignorati o messi da parte (mentre gli uomini scarterebbero solo 10 donne su 49).
Possiamo facilmente immaginare che una festa così, in cui ben 41 uomini (su 100 persone) si sentono "fuori gioco", non sarebbe un ambiente molto felice:
  • Non per quei 41 uomini, che risultano "fuori mercato" e impossibilitati a trovare quello che cercano (similmente alle 10 donne ritenute non attraenti dagli uomini).
  • Ma nemmeno per le 49 donne che si ritrovano in feroce concorrenza per i 10 uomini migliori. Alternativamente, 39 di esse resteranno da sole, oppure si ritroveranno ad avere soltanto un accesso limitato ad uno di quei 10 uomini (che si godono tutte quelle donne disponibili a rotazione).
In questa ipotesi, è la selettività femminile che porta ben 80 persone su 100 (41 uomini + 39 donne) a restare da sole, o che comunque ostacola potenziali relazioni (va notato che non è una scelta consapevole ma in buona parte istintiva, che danneggia anche le donne stesse).

Questo riflette molte delle frustrazioni e lamentele (sia maschili che femminili) che leggo in giro: uomini che si lamentano di non trovare donne disponibili, donne che si lamentano di non trovare uomini validi (o di essere usate per il sesso e poi scaricate). Mi sembra che spieghi anche - almeno in parte - fenomeni moderni come gli Incel ("Involuntary celibate": uomini che non riescono ad avere rapporti con le donne) e gli MGTOW ("Men going their own way": uomini che rinunciano ai rapporti con le donne).

Ipergamia, selettività e pretese

Questa pulsione femminile a volere solo un maschio "al top", fra i migliori, è nota col nome di "ipergamia": cioè la tendenza della donna ad accaparrarsi un uomo migliore di lei, "più in alto" (a livello economico, estetico o di capacità). Attenzione però: essa è sempre esistita, perché è una tendenza innata, evolutiva (infatti la troviamo anche negli animali).

Perché questo squilibrio è aumentato

Allora come mai in passato questo squilibrio era meno presente, o meno sentito? Cosa è cambiato? Io vedo principalmente due nuovi fattori.

Le donne hanno acquisito potere economico

  • Fino agli anni '60, i ruoli tradizionali (oltre a fattori pratici, e una certa tendenza patriarcale) facevano sì che, normalmente, l'uomo si occupasse del lavoro e di portare a casa un reddito, mentre la donna si occupava della casa e dei figli. Questa suddivisione dei ruoli, in generale, è stata la norma per migliaia di anni.
  • Dagli anni '70 in poi, le donne sono sempre più entrare nel mondo del lavoro: il tramonto dei ruoli tradizionali, il femminismo, nuovi lavori che non richiedevano prestanza fisica e - non ultimo - cambiamenti nella mentalità, hanno fatto sì che le donne acquisissero un reddito pari a quello maschile (l'idea che le donne vengono pagate meno per lo stesso lavoro, oggi, è una delle tante bugie del femminismo).

Il mercato relazionale è diventato globale

  • Fino agli anni '80, il "mercato relazionale" (ovvero l'ambito in cui c'è domanda ed offerta di partner - alcuni lo definiscono anche "sexual market") era locale: i potenziali partner erano solo quelli che conoscevi personalmente, che incontravi fisicamente: in famiglia, tra gli amici, tra i colleghi, alle feste, ecc. Anche se abitavi in una città con un milione di abitanti, al massimo conoscevi qualche centinaio di persone. Era fisicamente impossibile conoscere o incontrare tutti.
  • Dagli anni '90 in avanti, invece, grazie ad Internet prima ed ai social network poi, il mercato relazionale è diventato globale: cioè puoi conoscere, ed incontrare, qualsiasi persona al mondo (almeno in teoria).

In un mercato locale, ognuno sa di avere possibilità limitate: quindi anche se non incontra la persona ideale, tende ad accontentarsi per soddisfare i suoi bisogni. Tanto, anche dopo aver girato un po', ci si rende conto che l'offerta è ridotta.

In un mercato globale, invece, le possibilità sono - apparentemente - illimitate: specialmente se sei "appetibile" (come sono considerate la maggioranza delle donne, come visto sopra), c'è sempre qualcuno di nuovo che si interessa a te. Il che ti fa sperare che qualcosa di meglio sia sempre dietro l'angolo (ciò è confermato dalla facilità con cui le ragazze interrompono le conversazioni iniziate online: è una girandola di opportunità, fuori uno via l'altro; questa abbondanza di fan alimenta la naturale ipergamia femminile, quindi la continua ricerca di un partner migliore).
Perciò, perché accontentarsi?

Il mercato globale moltiplica le chance - ma non per tutti

Si potrebbe obiettare che il mercato globale "amplifica" le possibilità di entrambi i sessi: questo è vero, ma in misura ben diversa. Poiché le donne sono più desiderate degli uomini, il mercato globale non fa che moltiplicare questo divario.
Facciamo un calcolo "spannometrico" ma comunque indicativo: se la donna tipica è desiderata a livello 8 e l'uomo a livello 2 (proporzione 80/20%), ed essere su Internet eleva questi valori al cubo, diventano 512 per la donna per la donna e 8 per l'uomo. Quindi il divario originale di 4 a 1, amplificato da Internet diventa di 64 a 1. Questa sproporzione è confermata dai fatti: sulle app di dating la donna tipica riceve centinaia di messaggi, l'uomo tipico ben pochi.

“In un mercato globale,
le possibilità
sembrano illimitate”

La fine del corteggiamento

Tra l'altro, questo è uno dei motivi per cui gli uomini sono sempre meno inclini a corteggiare. Il corteggiamento è un "investimento" volto ad un risultato, non è fine a se stesso; se il risultato è remoto o improbabile, si perde la motivazione a farlo (le donne che si lamentano di come gli uomini non corteggino più, non si rendono conto che per loro è solo un vantaggio, ma per gli uomini è un "costo": di tempo, fatica, economico, emotivo).
In un "mercato relazionale globale", ogni donna appetibile è circondata da ammiratori. Se basta un suo profilo su un sito di dating per ricevere centinaia di messaggi, perché un uomo dovrebbe impegnarsi per conquistarla? Essendo lui solo uno fra cento (o più), le sue probabilità di successo si avvicinano a zero; quindi è praticamente tempo perso.

Gli anni che cambiarono tutto

Oltre ai due fattori sopra elencati, è giusto considerarne altri due importanti, entrambi iniziati negli anni '60:
  • La liberazione sessuale: i costumi sono cambiati, e quello che prima appariva "proibito" o condannabile (sesso fuori dal matrimonio, adulterio, pornografia, coppia aperta...) è diventato sempre più normale e frequente. Anche grazie alla diffusione della pillola contraccettiva, le donne hanno potuto sempre più godersi una vita sessuale libera, anche fuori dalla coppia.
  • Il declino della monogamia: la monogamia a vita, che era stata la base della società per secoli, si è andata sempre più riducendo. Col divorzio prima, e con nuovi stili di vita poi, le relazioni di coppia sono diventate sempre più spesso legate alle emozioni del momento (finito l'amore - o la passione - ci si lascia e si cercano altri partner), e meno alle esigenze pratiche od a progetti di vita a lungo termine.
Anche se questi cambiamenti epocali hanno reso tutti più liberi, hanno anche introdotto molta instabilità: tutto diventa più mutevole e incerto, come osserva il sociologo Zygmunt Bauman nel libro "Amore liquido" (vedi articolo "La fragilità dei legami affettivi").
L'istituzione della monogamia (forzata socialmente) non solo dava solidità alle coppie, ma faceva sì che potenzialmente ognuno potesse trovare un/a partner: il mercato "chiuso" limitava le possibilità, e ciascuno si sentiva spinto a scegliere un coniuge senza rimandare troppo la scelta (nel timore di finire "fuori mercato"), e senza avanzare troppe pretese. Meno scelta = più stabilità.

Perché le coppie tradizionali erano più stabili

I ruoli tradizionali creavano un'interdipendenza fra uomo e donna: la donna aveva bisogno del sostentamento e della protezione offerti dall'uomo; l'uomo delle cure di lei, e delle capacità che a lui mancavano. Questi bisogni reciproci davano ad entrambi potere sull'altro (anche quando il potere economico tendeva a prevalere), e questo bilanciamento di potere portava stabilità nella relazione.
Questo bilanciamento, unito alle scarse possibilità offerte da un mercato locale (si sapeva che era ben difficile trovare di meglio), induceva le persone ad accontentarsi a livello di coppia, a dispetto di problemi o insoddisfazione. Lui magari sognava la soubrette, ma si accontentava della sartina affettuosa; lei sognava l'attore o il magnate, ma si accontentava del bravo ragazzo affidabile.
Oltre tutto la vita era difficile e non dava molto spazio ai sogni; e la società criticava chi aveva troppi "grilli per la testa".

Lo squilibrio moderno: cosa succede oggi

  • Nella nostra epoca abbiamo uno squilibrio di potere: gli uomini normali hanno perso l'esclusività del potere economico (quelli più facoltosi continuano a godere di un maggiore potere), mentre le donne continuano ad avere il potere sessuale.
  • Abbiamo anche una esaltazione della scelta femminile: per via della disparità di desiderio, amplificata dalla tecnologia, oggi ogni donna può sentirsi una diva circondata da ammiratori. Quindi, perché mai dovrebbe limitarsi o accontentarsi?

Oggi abbiamo quindi una situazione in cui spesso le donne (come indicato dalle ricerche su OkCupid e Tinder) tendono a puntare a quel 20% di uomini "al top", trascurando il resto (anche a costo di restare sole). Quindi, anche se siamo pressoché alla pari come numero, non lo siamo come scelte: una fetta consistente di uomini "normali" (nella media) sembrano trovarsi fuori mercato, e tendono ad essere ignorati o scartati. Questo perché anche la donna normale sogna il "Principe Azzurro": e, grazie ai messaggi dei media e del femminismo, ed al "mercato globale", crede di poterlo ottenere.

In passato, il potere economico dell'uomo bilanciava il potere sessuale della donna (come spiego nel post "Perché le donne non vogliono (più) i 'bravi ragazzi'"): ognuno offriva all'altro ciò di cui aveva bisogno, con mutuo interesse.
In passato ognuno si accontentava, per via delle scelte limitate. Oggi difficilmente ci accontentiamo, sedotti dall'apparente sovrabbondanza che ci circonda: uomini mediocri sognano le modelle o le dive, così come donne ordinarie sognano amori straordinari o amanti eccezionali. Solo che le donne, per via del loro potere sessuale (specialmente da giovani, quando è al suo massimo) ed alle opportunità offerte dalla tecnologia, sembrano ancor più vivere in un "Paese dei Balocchi" sradicato dalla realtà.

“Oggi uomini mediocri
sognano le modelle;
donne ordinarie
sognano amori straordinari”

Chi si accontenta gode

Certo non vale per tutti: le persone più intelligenti e consapevoli, specialmente con la maturazione, diventano più realistiche e capiscono che il "Paese dei Balocchi" nasconde una fregatura; o, più semplicemente, i loro bisogni diventano pressanti e abbassano le pretese. Comunque sia, alcuni imparano ad accontentarsi (in senso creativo) ed a scegliere partner realistici, anche se non ideali.
Molte donne, però, sembrano mantenere desideri e aspettative favolistici; forse "drogate" dai media, che continuano a proporre messaggi di onnipotenza femminile (le donne possono avere tutto; non devono più accontentarsi; la felicità è a portata di mano; ecc.).

In base a quanto visto finora, potremmo concludere che quando una donna non trova un partner, in buona parte dei casi non è per mancanza di uomini disponibili, ma forse perché è troppo selettiva e pretenziosa (magari anche rispetto a quello che può offrire).

Siamo più liberi, ma anche più soli

In sintesi, per millenni il rapporto uomo-donna è stato dominato dai rispettivi bisogni e bilanciato da differenti poteri (oltre che da scelte limitate): bisogni complementari e poteri differenti ma reciproci, davano ai due sessi un incentivo a scegliersi, ed alle relazioni una relativa stabilità.
Oggi invece l'equilibrio tra poteri è andato perduto, tendiamo a non riconoscere l'influsso dei bisogni sulle nostre scelte, a cullarci in illusioni romantiche, oltre a credere di avere scelte illimitate. Il risultato è una popolazione di individui apparentemente più liberi, ma molto più soli che in passato.

Un problema a cui non vedo soluzioni

Voglio ricordare che quelle riportate qui sono generalizzazioni: quindi non tutte le persone si comportano in questo modo, né vivono situazioni del genere. Allo stesso modo, le ricerche su OkCupid e Tinder vanno viste come un indicatore, non come una profezia deterministica. I fenomeni qui descritti sembrano però essere abbastanza diffusi (vedi, appunto, le frequenti lamentele che ho citato).

Solitamente termino i post in modo ottimista e suggerendo rimedi, ma per questo caso non ho soluzioni (se non l'imparare ad accontentarsi ed essere più realisti). Mi limito a descrivere il problema, per quanto lo capisco. Di certo non propongo un ritorno ai "bei vecchi tempi" (che tanto belli non erano), né ai ruoli tradizionali (che non mi sono mai piaciuti). I confronti con epoche passate non li ho fatti per nostalgia, ma per comprendere i cambiamenti più recenti.
Capire il problema è però già un passo avanti, perché ci permette di non subirlo passivamente, e ci consente di affrontarlo in modo più consapevole. In attesa che uomini e donne imparino ad andarsi incontro in modo più armonioso.

"Gli uomini sono guidati più dal cieco desiderio che dalla ragione."
(Baruch Spinoza)

"Amore e desiderio sono due cose distinte: non tutto ciò che si ama si desidera, né tutto ciò che si desidera si ama."
(Miguel de Cervantes)

"Se non avessimo bisogno delle donne saremmo tutti signori."
(Giovanni Arpino)


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8 commenti:

  1. "In questa ipotesi, è la selettività femminile che porta ben 80 persone su 100 (41 uomini + 39 donne) a restare da sole, o che comunque ostacola potenziali relazioni (va notato che non è una scelta consapevole ma in buona parte istintiva, che danneggia anche le donne stesse)."
    Interessante, tuttavia la poca selettività maschile non potrebbe essere egualmente responsabile?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non vedo come.
      La bassa selettività crea maggiori opportunità (meno seleziono, più colgo occasioni): se fosse per gli uomini, di quelle 100 persone almeno 80 avrebbero una chance di relazione.

      Elimina
  2. Certo che questo articolo fa cascare le sPalle, ma soprattutto le SPERANZE. Sigh!
    Ma dove sono finite le scuole di pensiero secondo cui "le donne non guardano solo l'aspetto estetico, non sono così materialiste, gli uomini pensano al sollazzo del "regal augello" mentre le donne sono romantiche, ecc ecc ecc"???
    Veramente è così? Se io non sono un maschio alfa non c'è trippa per gatti?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco il tuo disappunto, ma in questo blog io cerco di parlare della realtà per come è, non come vorremmo che fosse.
      Quindi se vuoi le favole, devi cercarle altrove ;-)

      > "Ma dove sono finite le scuole di pensiero..."
      Quelle le trovi ovunque. Però per molti versi sono "favole", cioè ideali che non corrispondono ai fatti, o bugie che ci raccontiamo perché ci piace credervi. La società, il romanticismo, il femminismo, ci raccontano una serie di falsità sulle relazioni (per il loro tornaconto).
      Il problema è che basarci sulle illusioni ci porta a fallire nella vita - uno dei motivi per cui molte coppie stentano o naufragano. Per vivere bene occorre saper affrontare i fatti, anche se scomodi.

      In realtà (e generalizzando):
      - Le donne guardano l'aspetto estetico tanto quanto gli uomini (ma cercano anche altro, mentre agli uomini basta quello).
      - La maggioranza delle donne sono materialiste, almeno in parte (i soldi non vengono al primo posto, ma hanno un certo peso).
      - Le donne sono romantiche a parole, e l'amore sembra in cima ai loro pensieri. Ma nei fatti spesso prediligono la bellezza, o l'eccitazione dell'attrazione, o un uomo deciso e dominante, o il benessere... ai sentimenti.

      In sintesi, tutti gli esseri viventi sono opportunisti, e puntano al soddisfacimento dei propri bisogni. Credere che le donne siano più virtuose degli uomini è una pia illusione sessista.

      > "Se io non sono un maschio alfa non c'è trippa per gatti?"
      Mai detto questo.
      Dico che per essere desiderato, bisogna saper offrire sufficienti qualità attrattive. Che se non si hanno per natura, possono anche essere sviluppate.
      Ma se uno ha poco o nulla da offrire, non c'è da stupirsi che nessuno lo voglia.

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  3. Anche qui hai preso a mani basse dal mio forum e dalla pagina del Redpillatore, senza citare niente...
    https://ilforumdegliincel.forumfree.it/m/?t=78372326

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    Risposte
    1. A volte ho letto il Redpillatore, ma pensa che non ho mai nemmeno visto il tuo forum :-)
      La mia conoscenza della Questione Maschile e della Red Pill è iniziata molti anni fa, specialmente con la lettura di "The myth of male power" di Warren Farrell (citato nella mia Bibliografia).

      La Rete è piena di materiale sull'argomento (senza contare i libri), e continuamente assorbo nuove idee (perlopiù in inglese). Certamente ho preso idee altrui e le ho elaborate (come ho scritto già nella risposta al tuo altro commento), ma non da te.
      Che tu mi accusi di prendere "a mani basse" dal tuo forum (per me sconosciuto) è abbastanza ridicolo, ed anche ingenuo: pensi di averli inventati tu questo temi, o che tu li divulghi meglio di chiunque altro? ;-P

      Semplicemente, quello di cui scriviamo io e te sono idee comuni, che entrambi rielaboriamo avendole assorbite da altri.
      Accusarmi di plagio rivela un egocentrismo ("Tra migliaia di fonti che trattano questi temi, sicuramente avrà copiato da me!") che io troverei imbarazzante.

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    2. Ok, allora potresti citarmi fonti in lingua italiana precedenti a quelle che ho citato io (Redpillatore e il mio forum) in cui vi sono esattamente gli stessi contenuti?

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    3. Non vedo perché dovrei perdere tempo per soddisfare le tue paranoie.
      Il primo post in cui ho parlato di "Sexual market value" (citandone la fonte) è del 2014, molti anni prima che il tuo forum esistesse.
      Ora per favore smetti di postare Commenti con osservazioni che non servono a nessuno (se non al tuo ego fragile), altrimenti verranno cancellati.

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